INCROCI_BIOGRAFIA_ARTISTI

EGLE AMALDI (Genova 1929 - Milano 2011) compie i suoi studi prima a Brera, poi al Politecnico di Milano e si laurea in architettura nel 1955.

Lavora a Milano prima per Homelight e in seguito per Formica Laminati Plastici, promuovendo l’utilizzo del laminato plastico, ancora sconosciuto in Italia, presso aziende produttrici di cucine e mobilieri. Nel 1969 è curatrice per Formica della mostra Design ricerche plastiche, prima mostra del gruppo milanese composto da Silvio Coppola, Giulio Confalonieri, Franco Grignani, Bruno Munari e Pino Tovaglia, allestita presso la sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, con una sequenza di 22 esperimenti, sculture tridimensionali, condotti intorno al laminato plastico-Formica.

La sua tenacia ben dosata ha supportato la presenza professionale della figura femminile in un ambito lavorativo fino ad allora prevalentemente maschile. Il suo è stato un serio e concreto contributo alla lenta evoluzione di credibilità della donna.

Nel 1969 apre uno studio professionale con l’arch. Marisa Casella ed in seguito con il marito arch. Vincenzo Gozzini e, dal 1983, con la figlia arch. Carolina Gozzini.

Dal 1976 l’attività professionale, come progettista e come designer di lampade e arredi per l’industria italiana del mobile, si coniuga con una prolifica attività artistica. Entra nel WCC (Word Craft Council) ed espone lavori polimaterici: quadri, sculture e gioielli, pannelli intarsiati, abiti da collezione e soprattutto arazzi con materiali naturali e con elementi tecnici derivati dall’industria.

 

GIOVANNI BAI (Milano, 1952) è sociologo, artista e agitatore culturale. Nel 1990 ha fondato l'associazione culturale Museo Teo, "museo senza sede e senza opere", che dal 1991 pubblica la rivista Museo Teo Artfanzine, di cui è direttore. Nella sua produzione artistica utilizza le tecnologie videofotografiche e informatiche senza lasciarsi dominare da questi mezzi, cercando di scoprirne le anomale potenzialità creative per realizzare video e immagini fisse. La tecnica che ha messo a punto negli ultimi trent’anni, chiamata videopittura, si è via via modificata in conseguenza della evoluzione delle tecnologie, facendole interagire per trasformare immagini altrimenti effimere. Sfruttando le interferenze e le loro amplificazioni per alterare l'immagine reale, oppure gli effetti di rifrazione per creare immagini completamente nuove, o usando la luce come informazione pura, che permette di immaginare tutte le realtà possibili, vuole sottolineare il complesso rapporto tra naturale e artificiale, partendo dalla complessità che si manifesta nella forma della cultura e nello scambio simbolico.

 

ALBERTO CEFALO fotografa con passione, da sempre, ritraendo in particolare le geometrie e i dettagli della realtà, sia in ambito urbano che negli ambienti naturali. L’attenzione per le persone, derivante dalla sua professione di medico, ha poi influenzato anche la sua evoluzione in campo fotografico, portandolo negli ultimi anni a dedicarsi sempre più spesso alla street photography. La fotografia è per lui non solo uno modo di interpretare, fissare e ricordare la realtà, ma soprattutto di viverla con una diversa consapevolezza. I suoi interessi per le pratiche meditative lo hanno portato infatti a considerare la fotografia come un importante strumento per dimorare nel “qui ed ora”.

Dal 2014 fa parte del Laboratorio di Fotografia e Cultura di San Giuliano Milanese; come membro del direttivo collabora nell’organizzazione delle attività del gruppo. Con le sue foto ha partecipato a tutte le mostre collettive del Laboratorio, che si sono tenute presso la Rocca Brivio di San Giuliano ed in altre prestigiose sedi.

 

VERONIQUE CHAMPOLLION è nata a Valence (Francia sud) e si è diplomata all’École Superieure des Arts Décoratifs di Parigi nel 1981. Da circa 30 anni l’organizzazione e la realizzazione di mostre, installazioni, video, performance in tutto il mondo l’hanno portata ad abbracciare un’idea di mediterraneità che le ha consentito di presentare opere dove il colore, la storia, la musicalità, l’umanità e il gioco sono di prima importanza. Nel corso degli anni ha privilegiato un discorso artistico teso alla ricerca costante di elaborazione di materiali recuperati. La sua opera tuttavia non intende presentare soltanto il mezzo utilizzato ma sviluppa il valore simbolico dei supporti di volta in volta utilizzati. La carta di manifesti e giornali, con lo iato che risulta dalla giustapposizione dei sensi, può produrre nuovi significati con effetti sia comici che tragici. Il mondo carnevalesco rimane un riferimento attuale per mostrare la violenza della società di oggi.

Come già nelle fiabe e nelle canzoni, lo spirito della cultura popolare preferisce utilizzare lo scherzo e la caricatura per evocare situazioni troppo dure, per renderle accettabili o per dare un aiuto nel rifiutarle.

 

ANGELA GORI Nata nel 1957, architetto, laureata presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia IUAV, risiede a Barcellona dal 1987 dove, presso lo studio di Gae Aulenti, cura la ristrutturazione del Palau Nacional di Montjuic, sede del Museo Nazionale d’ Arte di Catalunya MNAC, e dove fonda, con l’architetto urbanista Bernardo de Sola Susperregui, lo studio De Sola Gori Serveis d’arquitectura i Urbanisme SL, le cui committenze sono quasi esclusivamente enti pubblici in Spagna e all’Estero. Partecipa a seminari, conferenze e attività didattiche, in qualità di visiting professor (Facoltà di Architettura di Milano, Venezia e Parigi).

Autodidatta fin da piccola, grazie alla sua formazione in diversi paesi ha sperimentato molti tipi di espressione pittorica e attività manuali attingendo a un repertorio culturale molteplice e stimolante, usando tecniche diverse (tessitura, scultura, batik, collage). Nell’ininterrotta amicizia con Carolina, iniziata sul banco del liceo, condivide con lei una grande affinità creativa. Spesso intende il prodotto artistico come parte integrante di uno spazio o luogo specifico. In questo senso realizza diverse pitture murali in interni, che riuniscono, ed articolano tra loro, l’espressione plastica in due dimensioni con quella spaziale (architettonica) in tre.

I suoi soggetti pittorici, onirici o figurativi, con speciale passione per il ritratto di gatti in interni, presentano colori brillanti e vivaci, costante di tutta la sua opera.

 

PAOLA LUCARELLI nasce a Milano nel 1965, dove vive, studia e lavora. Dopo il liceo artistico e la Scuola Politecnica di Design, nel 1984 è assistente del pittore Augusto Garau. Da sempre partecipe della temperie artistica e culturale della città, si occupa di grafica a tutto tondo, studia e realizza marchi, logotipi e advertising, ne cura l’immagine coordinata, progettando packaging, cataloghi, brochure, riviste. Sostenuta dal vivo interesse verso il mondo della comunicazione che cambia, si dedica alla progettazione di siti web. Comincia a dipingere nel 2020.

L’urgenza espressiva e la compulsione che la spingono fanno emergere nelle sue opere il gusto per una minuziosa ricerca del particolare, mentre le sofisticate scelte cromatiche sanno stemperare le emozioni, evocando eterei paesaggi, a volte ossessivi, naturali e mentali.

A febbraio 2023 ha esposto alla mostra di Museo Teo Anamorfosi del presente alla Fabbrica del Vapore di Milano.

 

ANASTASIA LYRA  è un'artista greca, danzatrice e coreografa, che lavora con una tecnica di improvvisazione e con movimenti individuali, piccoli e finemente dettagliati.

Dirige installazioni personali e talvolta collettive su larga scala, che coinvolgono la quiete e il silenzio, in spazi pubblici e privati. Nel 2012 ha fondato ad Atene il Microscopico Theatro, il suo locale di danza privato.

 

PIETRO VENERONI (1991, Milano)

Ci sono incontri del tutto inevitabili, come quello con la propria famiglia. Una fortuna, per me, perché da quando sono piccolo mi ha insegnato a cercare la bellezza nelle cose, il divertimento. Da Dungeons&Dragons, alle ore infinite passate ad esplorare mostre che non capivo, fino ai racconti serali prima di dormire o le note di Blackbird.

Questo potrebbe essere quello che molti anni dopo mi ha spinto a scrivere, a scegliere Design all’università, a diventare copywriter nel mondo della comunicazione, mettendo sul piatto idee in cambio di, beh, non è importante. Ora, dopo tanti anni, sono molto felice di poter scegliere il prossimo incontro, ad Incroci, camminando accanto a chi mi ha insegnato quasi tutto quello che so. Quindi grazie Carolina.

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